Pseudopercezioni: definizione ed esempi

  • Jul 26, 2021
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Pseudopercezioni: definizione ed esempi

Le pseudopercezioni sono anomalie mentali sotto forma di immagini che o sono prodotte in assenza di stimoli specifici che le suscitano (immagini allucinoidi, immagini ipnagogici) si mantengono anche se lo stimolo che li ha provocati non è più presente (parassitario, consecutivo o mnemico). In questo articolo su Piscology Online ti scopriremo cosa sono le pseudopercezioni con definizione ed esempi in modo che tu possa capire meglio di cosa si tratta.

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Indice

  1. Immagini consecutive
  2. Immagini ipnagogiche
  3. Immagini parassitarie
  4. Imaging allucinoide
  5. Imaging mnemico

Immagini consecutive.

Uno degli esempi di pseudo-percezioni sono le immagini consecutive. Sono prodotti come conseguenza di uno stimolo sensoriale immediatamente prima, quindi sono state chiamate anche post-immagini. Pertanto, differiscono dalle immagini eidetiche che durano solo pochi secondi dopo la stimolazione e sono quindi difficili da evocare volontariamente nel tempo.

Inoltre, hanno le caratteristiche opposte a quelle della stimolazione precedentemente ricevuta, motivo per cui sono state chiamate immagini negative. Non indicano la presenza di segni patologici.

Immagini ipnagogiche.

Queste immagini si verificano in stati di semicoscienza, tra veglia e sonno. Le immagini ipnagogiche sono quelle che compaiono nel passaggio dal sonno alla veglia, di solito sono vivide e realistiche, sebbene il loro contenuto sia privo di significato per il soggetto.

Di solito compaiono nella modalità uditiva e visiva, compaiono sia nella popolazione normale che in quella clinica e differiscono da allucinazioni dovute al basso valore della realtà che il soggetto attribuisce loro e alla fluttuazione della coscienza che presente.

Immagini parassitarie.

Si verificano in conseguenza di uno stimolo che non c'è più, quindi sono autonomi e soggettivi. Quando il soggetto non fissa la sua attenzione su di essi, appaiono e scompaiono quando si concentra sull'esperienza. Un'eccezione sono le immagini ossessive che, a differenza di quelle descritte, persistono anche se il soggetto concentra su di esse la propria attenzione. Di solito compaiono in stati di estrema stanchezza o affaticamento.

Immagini allucinoidi.

Sono prodotti in assenza di stimolo che li fa scattare, e il soggetto non dà loro il valore della realtà. Possono essere causati da avvelenamento da farmaci o nello spazio nero degli occhi chiusi.

Immagini mnemiche.

Sono immagini che appaiono con poca vividezza, e un tipo di queste sono le immagini eidetiche, rappresentazioni esatte di impressioni sensoriali, dalle modalità visive o uditive, che sono "fisse" nella mente del soggetto. Possono apparire volontariamente o involontariamente.

Questo articolo è puramente informativo, in Psicologia-Online non abbiamo il potere di fare una diagnosi o consigliare un trattamento. Ti invitiamo ad andare da uno psicologo per curare il tuo caso particolare.

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