La sfida nella comprensione della violenza

  • Jul 26, 2021
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Per Cristian Leonardo Santamaria Galeano. 26 febbraio 2018

La sfida nella comprensione della violenza

Continuamente i media e i social network presentano episodi di violenza evidenti nella popolazione mondiale, nei cinque continenti, con maggiore o minore intensità e frequenza a seconda del paese osservato. È generalmente considerato come un problema crescente che colpisce tutte le istituzioni sociali, impregnato in tutte le classi socio-economiche e con effetti disastrosi in tutte le dimensioni dell'essere umano. Ma, Come puoi capire questo comportamento? così vario e dinamico, sempre più frequente nell'interazione umana, nonostante le sue sfortunate conseguenze?

In questo articolo di Psicologia Online, ci occuperemo la sfida nella comprensione della violenza

Comprendere questo comportamento implica riconoscerlo come a fenomeno multicausale, multidimensionale, dinamico e che evolve in virtù della società e del tempo storico in cui si intende analizzare (Trujillo, 2009). È importante tener conto delle sue molteplici e variegate manifestazioni, implicazioni, attori e forme in cui si presenta, poiché si tratta di un costrutto molto ampio e difficile da definire.

Delimitare il costrutto di violenza è un compito molto complesso che cattura l'attenzione di molti psicologi, sociologi, politologi, violentologi, tra gli altri professionisti, che svolgono ricerche faticose e importanti, il cui risultato sono aumentati grande varietà di concetti e approcci teorici. Tuttavia, in mezzo a tante differenze, vari autori sono giunti alla conclusione che il La violenza implica azioni puramente umane, cioè non si verifica nelle specie animali (Carrasco & Gonzalez, 2006; Gil-Verona, et al., 2002; Trujillo, 2009).

Gil Verona, et al. (2002), concepiscono la violenza come “qualsiasi atto che viola la natura essenziale dell'uomo e che gli impedisce di realizzare il suo vero destino, cioè il raggiungimento della piena umanità” (p. 294), al fine di annientare la vita di una o più persone o di metterne in grave pericolo l'esistenza.

Pertanto, la violenza implica condotta illegittima, illegale, ingiustificata, con tendenza offensiva che vanno contro la dignità e minacciano contro i diritti umani (Carrasco & González, 2006). Ha un carattere distruttivo sulle persone e comporta profonde disfunzioni sociali (Echeburúa, 2003). Implica un esercizio di potere attraverso l'uso della forza, sia fisica, psicologica, economica o altro, implicando così la esistenza di una dinamica di subordinazione dove c'è un superiore e un inferiore che acquisiscono la forma di ruoli complementari (Corsi, 1994).

Allo stesso modo, la comprensione della violenza ha portato a diverse teorie che compongono la sua genesi, all'interno del quale si colloca il modello dell'apprendimento sociale, dove si afferma che la violenza si apprende e si mantiene attraverso le esperienze ambientali, in un modo diretto o vicario, cioè ragazzi e ragazze imparano dagli adulti e dai loro coetanei attraverso l'osservazione e l'imitazione (Bandura, 1973, citato da Alonso, 2010); il modello ecologico, dove la famiglia, la realtà sociale e culturale sono intese come un insieme articolato, un sistema composto da diversi sottosistemi in cui la violenza è generata e mantenuta dalle dinamiche interazionali (Corsi, 2008); modelli neurobiologici, che spiegano il comportamento violento dall'influenza di neurotrasmettitori, carico ormonale e genetica; tra gli altri.

Tuttavia, Gil-Verona, et al. (2002), riconosce il importanza dei modelli integrativi che analizzano i fattori di rischio predisponenti a comportamenti violenti, dove l'accumulo di vari precipitanti sociali, genetici, ormonali, ambientali, culturali e contestuali, causano comportamenti violenti.

In conclusione, tutti questi approcci lo rendono evidente la complessità che racchiude la violenza al momento di affrontarlo come tema di ricerca, processo di compressione, elemento di analisi sociale o scopo di intervento, poiché Non c'è un concetto generico e perché è usato per riferirsi a più manifestazioni volte a danneggiare un terzo. Per questo è necessario delimitare lo specifico tipo di violenza con cui si intende operare, per poi approfondirne le basi teoriche e poter così formulare il percorso di azione.

Infine, è necessario affermare che nonostante l'eterogeneità dei paradigmi intorno alla violenza e l'instancabile lavoro multidisciplinare di diversi professionisti, questo fenomeno non è ancora del tutto compreso, ma la cosa più grave è che continua ad aumentare nelle statistiche nazionali e mondiali, non ci sono strumenti adeguati per la sua prevenzione ed eradicazione e ogni giorno ci sono più migliaia di morti insensate che provoca.

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