BIAS RETROSPETTIVO: cos'è, caratteristiche ed esempi

  • Jul 26, 2021
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Bias con il senno di poi: cos'è, caratteristiche ed esempi

Un pregiudizio molto comune e pericoloso, perché sconosciuto ai più, è il cosiddetto "bias del senno di poi" o bias del senno di poi, che consiste nell'errore di giudizio retrospettivo. Chiamato anche senno di poi o bias di ricapitolazione. È un effetto dell'enfasi sui ricordi recenti che si attiva convincendoti che hai previsto un evento, ma quell'evento è già noto o addirittura si è verificato. È quando dici dopo, ma non prima: "L'ho detto". Questo processo porta lontano dalla realtà e vicino a incomprensioni e problemi relazionali; infatti non l'avevi previsto, credi di averlo fatto, ma non è così. In questo articolo di psicologia online, approfondiremo cosa cos'è il senno di poi, le sue caratteristiche e alcuni esempi di.

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Indice

  1. Cos'è il senno di poi?
  2. Caratteristiche di bias retrospettivo
  3. Esempi di pregiudizi retrospettivi

Cos'è il senno di poi.

Cosa significa pregiudizio del senno di poi? Il concetto di bias retrospettivo deriva dalla letteratura psicologica e, in particolare, da studi sperimentali che dimostrano che

a posteriori le persone esagerano ciò che sapevano prima che l'evento si verificasse: è l'effetto "Lo sapevo dall'inizio". Il senno di poi è la tendenza a ricostruire il passato per renderlo compatibile con il bagaglio di conoscenze attuali: una sorta di bias di conferma che va a ritroso nel tempo, in definitivo. Una volta che un evento si è verificato, ricostruiamo come è successo, perché è successo in quel modo e non in un altro, e perché avremmo dovuto prevederlo. Siamo tutti buoni allenatori, ma dopo la partita.

Ma perché succede questo? Il nostro cervello ragiona per schemi e associazioni di idee, e in questo modo, ogni volta che possiamo associare una conseguenza a una causa, il cervello le fonde in a Schema utilmente ripetibile, per poterlo riutilizzare a fronte di una situazione simile e aiutarci a prevederlo.

Comprendi meglio i pregiudizi, in questo articolo troverai quali sono i pregiudizi cognitivi con esempi.

Caratteristiche del bias retrospettivo.

Il pregiudizio del senno di poi si manifesta con tutta la sua forza dopo una grande catastrofe, quando l'intero il mondo pensa di sapere come e perché è successo e perché esperti e leader dovrebbero averlo fornito. Eventi improbabili e imprevedibili diventano non solo probabili, ma praticamente certi in seguito. Dopo un disastro, col senno di poi tutto sembra semplice e l'"esperto" che analizza il caso si chiede come il soggetto implicato non abbia potuto rendersi conto delle ovvie connessioni.

Il senno di poi ha un altro aspetto, noto come bias di risultato: Quando un'uscita è sfavorevole, coloro che riesaminano il caso hanno maggiori probabilità di criticare l'attenzione prestata e di trovare errori. Ad esempio, Caplan e colleghi (1991) hanno chiesto a due gruppi di medici di rivedere una serie di note cliniche. I punteggi per entrambi i gruppi erano identici, ad eccezione degli esiti dei pazienti, che erano soddisfacenti per un gruppo di revisori e scarsi per l'altro. Il gruppo di risultati poveri ha fatto critiche molto più dure rispetto all'altro gruppo, anche se i trattamenti descritti erano identici. Quindi, col senno di poi, semplifichiamo le cose e tendiamo ad essere più critici quando l'output è sfavorevole.

Esempi di pregiudizi retrospettivi.

Diamo un'occhiata ad alcuni esempi di questi bias cognitivi:

  • cospirazioni. Il pregiudizio del senno di poi gioca un ruolo determinante nelle teorie del complotto; le teorie del complotto si basano spesso su un esito che, alla luce degli elementi a disposizione, non poteva essere facilmente prevedibile e, nonostante ciò, chi fosse stato incaricato di intervenire non avrebbe fatto. Che significa che tutto era preprogrammato. Basti pensare all'attentato dell'11 settembre, in cui, secondo i congiurati, alla luce di tutte le prove disponibili, non sembra possibile che gli americani non sapessero già dell'attentato, avendo tra le mani tutti gli elementi per dedurlo.
  • Un altro esempio di evidente pregiudizio col senno di poi è quello di Pearl Harbor: Secondo fonti cospirative, infatti, nei giorni precedenti l'attentato ce n'erano stati fino a otto rapporti, frutto di intercettazioni radiofoniche da parte dei comandanti giapponesi, circa l'imminente attacco alla Hawaii. Da ciò i congiurati deducono che l'attacco era facilmente prevedibile e che non era stata contrastata una prova di premeditazione, destinata a costituire un pretesto per intervenire nello scontro bellicoso. In realtà, la narrazione ignora il fatto che, in quegli stessi giorni, le intercettazioni radiofoniche dei comandanti giapponesi avevano intercettato 58 messaggi relativi a movimenti di navi giapponesi nelle Filippine, 21 su attacchi a Panama, 7 su attacchi in India e Sud-Est asiatico e addirittura 7 su un possibile attacco sulla costa occidentale dall'america. Le intercettazioni in quei giorni furono, quindi, così tante e confuse che "l'intelligence militare smise di inviare promemoria alla Casa Bianca, temendo che ci potesse essere una breccia nel sistema di sicurezza e che i giapponesi iniziarono a sospettare che gli americani avessero decifrato i loro codici e stessero leggendo i loro comunicazioni”.

Se vuoi conoscere altri pregiudizi cognitivi, in questi articoli troverai:

  • Cos'è il bias di conferma?
  • Cos'è il pregiudizio di sopravvivenza?
  • Qual è l'effetto alone ha

Questo articolo è puramente informativo, in Psicologia-Online non abbiamo il potere di fare una diagnosi o consigliare un trattamento. Ti invitiamo ad andare da uno psicologo per curare il tuo caso particolare.

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Bibliografia

  • Belotti, C. (2012). Impara a decidere che ne trarrò beneficio evitando la trappola mentale. Buon umore.
  • Shermer, M. (2015). Homo Creden. Perché il cervello ci fa coltivare e diffondere idee improbabili. Roma: UAAR.
  • Tuttotroppo, P. (2020). Bias retrospettivo: quando l'imprevedibile diventa prevedibile. Recuperato da: https://www.paolotuttotroppo.it/bias-retrospettivo-imprevedibile-diventa-prevedibile/
  • Vincenzo, C. (2011). La sicurezza del pacificatore. Milano: Springer-Verlag.
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